Signor Patscheider, da ex direttore di una cooperativa frutticola ha vissuto gli inizi del biologico in Alto Adige. Com’erano i primi tempi e come si è sviluppata l’agricoltura in Val Venosta?
L’agricoltura biologica in Alto Adige è iniziata all’inizio degli anni ’80. All’epoca alcuni contadini scelsero di convertire le loro aziende al biologico: da un lato per motivi ideologici, dall’altro perché la produzione di mele bio dava la possibilità, alle nostre piccole aziende agricole, di ottenere un valore aggiunto economico.
Come direttore di una cooperativa ho avuto l’onore di accompagnare i primi pionieri del bio e di lavorare i loro prodotti, fino a quando negli anni non si sono sviluppate strutture proprie. Negli ultimi decenni l’agricoltura è cambiata profondamente: la sensibilità ambientale è cresciuta e la coltivazione rispettosa della natura ha assunto maggiore importanza.
Io stesso sono cresciuto in campagna: già da bambini d’estate aiutavamo in campagna – non sempre di nostra volontà. Da adulto ho poi svolto con piacere tutti i lavori, dal diradamento alla raccolta. Mio figlio ha convertito i nostri meleti al biologico. Oggi le contadine e i contadini prestano molta attenzione a una gestione rispettosa e a un approccio consapevole con la natura. Inoltre, le regole sono diventate molto più severe e le esigenze del mercato sono cresciute.
Quali sono per Lei i principali vantaggi del biologico?
Il biologico dà un contributo importante per un ambiente sano e per una vita sana. Ho sempre cercato di vivere in modo salutare e sono convinto che un prodotto biologico di alta qualità porti con sé molti vantaggi per un’alimentazione sana.
In che modo la posizione e il clima della Val Venosta influiscono sulla qualità delle mele?
La Val Venosta ha il vantaggio di offrire diverse altitudini. Più alta è la quota, più compatta è la polpa della mela: questo garantisce una migliore conservabilità e durata. L’altitudine contribuisce anche a un colore più intenso: ad esempio, il giallo dorato e la “guancia rossa” sono tipici del Golden Delicious coltivato in Val Venosta.
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